Finora abbiamo avuto un novembre molto mite ma dalla scorsa sera la nebbia ha sconfinato anche in città mentre le temperature sono scese il
giusto per farmi decidere di mettere in atto una pescata alla ricerca di quei
pesci invernali che si sa, escono allo scoperto soprattutto quando l’ acqua
arriva ad una temperatura a loro ottimale in questo caso sotto i 13 gradi.
Già sulla strada abbiamo modo di accorgerci che la giornata
sarà caratterizzata da una fitta nebbia, tant’è che arrivati sulle sponde a
malapena si riescono a scorgere le sagome degli alberi sulla riva opposta. L’
autunno incomincia a farsi sentire realmente portando con se una delle mie
prede preferite.
Energici, veloci, furbi ed un po’ pazzi, sono loro, i barbi
invernali del Grande Fiume.
Riusciamo a trovare il posto più adatto ancorandoci a monte
di una buca profonda circa 4 metri e
lanciando i feeder in fil di corrente poco dietro lo scalino della depressione
dove i branchi stazionano.
Il primo aggancio lo subiamo subito, non appena l’esca tocca
l’ acqua ancora prima di raggiungere il fondo viene repentinamente mangiata, segno dell' inconfondibile presenza di quello che stiamo cercando.
I diversi combattimenti risulteranno uno più divertente dell' altro anche grazie alla
forte corrente che caratterizza il punto da noi prescelto per la pesca.
Proseguiremo così riuscendo a portare a guadino diversi barbi di
taglia anche allamando i pesci nello stesso momento. Non sarà facile infine
destreggiarci per non incrociare i fili con risultati disastrosi.
Dopo una lunga assenza nel pescare questo ciprinide causa
i mesi troppo caldi sono veramente contento che un po’ di gelo li abbia portati
verso la nostra rete.
Nessun commento:
Posta un commento