Finalmente si arriva sul fiume. La boote è calata in acqua
con una velocità fulminea, il ruggito del motore fourstroke mi fa capire che
anche lui vuole fare la sua parte sprigionando parte dei cavalli per arrivare
velocemente allo spot. La giornata è piacevole, il sole è già alto in questo
aprile pazzo dove la pioggia arriva dal cielo solo in forma di sabbia sporcando
ogni cosa di fango.
Le mie previsioni erano esatte, una piccola apertura delle
paratie di isola ha fatto si che i sedimenti restati a decantare fuoriuscissero
arrivando velocemente a valle, l’ acqua è, divertentemente e piacevolmente
torbida.
Usciti dalla banchina ci apprestiamo a montare le canne in
maniche di canottiera.
Tutto è pronto e si può partire.
Lo stazionamento sul luogo di pesca è una delle parti che più
preferisco, l’ attenzione è massima, non bisogna sbagliare ne tantomeno fare
rumore insospettendo i pesci. Tutto è fatto in maniera quasi maniacale. L’ eco
segna le tracce. Decidiamo di posizionarci su di un banco di quelle che sembrano
breme, il fondale fangoso è di circa 6 mt che defluisce con una buca di ghiaia
di 9 mt.
Posizioniamo 4 canne, 2 a fondo e 2 a boa. L’ attesa
non è molta, neanche una ventina di minuti ed abbiamo due lievi toccate.
Impossibile ferrare, in 3 secondi le boe vanno sott acqua ma risalgono
repentinamente. I grezzi sono rigorosamente tra le nostre mani. Ad un tratto
una coda fusiforme esce dai turbinii della corrente producendo un fragoroso
SPLAAAASH !
Capiamo subito che le canne da fondo taceranno, i pedatori cacciano
in superficie, stringiamo quindi i denti e le chiappe tenendo strettamente il
calcio dell’ attrezzatura tra le mani, è in quel momento che la boa sprofonda
in acqua ! Lo sento chiaro e tondo, è all’ altro capo, ferro in un decimo di
secondo mettendo in sicurezza l’ affilato amo nella placca ossea del mio
avversario !
Un veloce combattimento determina il vincente, il pesce
viene issato a bordo. Finiamo di scattare le fotografie di rito tenendo
idratata la pelle della salamandra, che viene rimessa in acqua ed ossigenata.
Appena sento che vuole raggiungere nuovamente i fondali torbidi del suo habitat
apro le mani e la lascio dolcemente andare.
Anche i siluri che non sono over danno emozioni enormi !