E’ giusto anche così, quando hai la passione ed il rispetto
per l' elemento liquido ogni attività legata a quei luoghi è qualcosa di speciale e
non rimpiazzabile.
Il mega tronco trainato dal mio compagno
Per questo motivo abbiamo deciso, io ed il mio socio, di
unirci per 2 giorni, sabato 19 e domenica 20 Settembre, alla 43° giornata di motonautica della città di
Cremona, quest’ anno tappa del campionato mondiale della formula F500 dell' Europeo F350 e del campionato Italiano O125.
I posti di volontari da noi scelti ed assegnatici sono stati
su due imbarcazioni Capelli con motorizzazioni Mercury e Yamaha 4stroke adibite al blocco delle imbarcazioni di passaggio ed all' intercettazione e raccolta di
tronchi di legna provenienti da monte per impedire che entrassero nel campo
gara ove imbarcazioni del genere offshore gareggiavano a ben 200 km orari.
Posizione di guida sdraiata
Il tutto condito da una posizione favorevole per godersi il
paesaggio e la gara che per noi è passata in secondo piano, in primo luogo perché
il nostro piacere era quello di girovagare in barca tra i flutti e rimanere a
contatto col grande fiume ed in secondo luogo perché proprio in quei giorni
alcune piene avevano sporcato le acque di color caffelatte trasportando tronchi d’ogni genere che
per nostra fortuna o sfortuna abbiamo dovuto gestire inventandoci manovre all' ultimo
momento.
Alaggi
Griglia di partenza
Le prove cronometrate di sabato 19 sono state
particolarmente disturbate ma come dei filtri siamo riusciti a gestire la
situazione nel miglior modo raccogliendo qualunque genere di materiale
disturbante arrivasse verso valle, oltre alle vere gare ne abbiamo fatta una tutta nostra, volevamo vedere chi
riusciva a gestire il tronco più grosso. Il primo giorno l’ha vinta il mio
compagno gestendo un albero da diversi quintali.
Il mio tronco da 28 mt
Un bel ceppo inzuppato d'acqua, pesante il doppio
Alla domenica 20 pensavo di
essere riuscito ad eguagliarlo con un albero di circa 28 metri ma è risultato solo
più lungo, meno gestibile ma ad occhio più leggero. Fatto sta che i cavalli dei
nostri motori hanno dovuto lavorare a pieno regime per 8 ore al giorno con un
ammontare di 16 ore d’utilizzo ed una sola notte di pausa. Non poco per dei
motori nautici.
Il tronco del mio compagno, si nota solo la punta dell' iceberg, sotto la superficie era enorme.
Mentre le gare proseguivano ed i ruggiti dei propulsori da
corsa si sentivano a chilometri di distanza, è arrivata infine la domenica sera,
verso le 18.30 le gare sono terminate e di conseguenza anche il nostro lavoro.
Stanchi morti ma felici di questa avventura fuori dal comune abbiamo salutato amici ed
organizzatori non vedendo l’ora di presenziare anche alla 44° giornata di motonautica
che si terrà.
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