domenica 20 marzo 2016

Ottime Pretese

Eggià, ultimamente con la voglia di qualche piccolo predatore mi reco come mia consuetudine all’ Idroscalo di Milano. 

Quest’ anno l’ incontro consueto con i “Tylwyth Teg” delle acque dolci invernali non è andato come preventivato. Con i tanti cambiamenti e sconvolgimenti nei quali sono dolcemente caduto negli ultimi periodo ho preferito perfezionarmi su prede ben più importanti in previsione della stagione futura. 

Naturalmente i risultati sono già arrivati ma di questo ne parleremo nei prossimi racconti.




Invece volevo spostarmi sul discorso sempre piccole catture nell’ ambiente del circondariato Milanese. Vorrei quasi esclamare a grande voce che finalmente ce l’ ho fatta. 

Comunque sia, stranamente non ho visto nemmeno un pesce. Se non qualche sagoma indistinta. Ombre sommerse che forse sono solo nella mia testa. 

Non c’è giorno, anzi ora nella quale non pensi alla pesca. Si sa, ormai è una malattia specifica. Probabilmente chi ama questo tipo di attività se lo porta dentro dai millenni passati nei quali l’ essere umano ha sempre pescato per ricercarsi il cibo. 

Ora non è più sinonimo di sussistenza ma comunque sia ci è rimasto dentro, od almeno, è rimasta ancora qualche traccia nei geni di alcuni di noi.

Detto questo le uscite effettuate sono state tutte a spinning. Artificiali grandi, piccoli, microscopici, gomme, hardbait e via dicendo. Nemmeno uno !

Comunque lo so, non ci sono solo i pesci. Per esempio, nelle ultime uscite sono riuscito ad imbattermi in qualcosa che credo sia molto raro. Un branco di nutrie albine. Sembravano confetti. Bellissime. Tranquille, pacate e pacifiche mi hanno fatto una  grande tenerezza. A mio avviso dovrebbero essere tutelate.




E vogliamo parlare delle simpatiche tartarughe ?




Detto questo ce l’ ho sempre avuta a “morte” contro quei cavedani che sguazzano all’ Idroscalo sulla superficie dell’ acqua facendosi beffa dei pescatori. Lancia che ti rilancia ti passano sempre sotto il naso senza degnare di uno sguardo nemmeno un’ esca. 






E di cavedani a spinning qualcuno ne ho preso. Ma non all’ Idro ! Mai ! Questa volta però mi sono rifatto, ne ho fregato uno proprio in quelle acque nelle quali non ci avrei mai creduto sui ciprinidi ! Nelle profondità, a circa 4 metri di fondale ! Con una delle mie esche preferite, color Chartreuse !!! Che goduria, finalmente t’ho beccato !