mercoledì 23 luglio 2014

Lacustri Ed Agoni In Contrada !

Bellissima giornata all’ insegna della pesca, sabato 19 luglio 2014 mi reco al lago di Como sia per tentare la cattura di qualche trota lacustre sia per l’ imperdibile manifestazione che si tiene ogni anno a Bellano degli: Agoni in Contrada !




Allo spot designato arrivo alla mattina presto per posizionare le canne, le mie Mitchell da Surf Casting che io utilizzo per la pesca a fondo ed a ledgering ! Canne versatili per più tecniche di pesca avendo una struttura rigida per pesci di grossa taglia ma con vettino sensibile per le abboccate più timide !

Già ai primi lanci capisco la frenesia alimentare dei pesci ed infatti non tarda di molto il momento nel quale riesco a salpare le prime trote !

Essendo pesci delicati decido di slamarli velocemente senza farli uscire dal loro ambiente liquido.
Dopo qualche lacustre di modeste dimensioni arriva finalmente, quasi impercettibile,la mangiata che aspettavo !

Ferro con decisione ma sembra che il filo si sia incagliato, percepisco però delle leggere testate quindi decido di forzare il recupero della lenza ed è in quel frangente che incomincia la fuga !




La intravedo guizzare fuori dall’ acqua, non è enorme come pensavo che fosse dal modo nel quale tirava ma va più che bene e dopo qualche minuto riesco a portarla a riva.




E’ una trota lacustre bellissima, sana, con una livrea argentata a macchie scure ed un muso da vero predatore preistorico !






La slamo con tutte le cure necessarie, effettuo la fotografia di rito, la ossigeno e poi la lascio andare tranquilla verso le profondità del lago.






Per oggi posso considerarmi soddisfatto ed intravedendo le prime persone che escono di casa decido di smontare l’ attrezzatura e recarmi a casa in attesa della serata che passerò a Bellano , organizzando la prossima pescata al lago per cercare di insidiare qualche esemplare di lacustre di dimensioni maggiori !

L’ evoluzione della trota lacustre è ancora un dibattito aperto e complesso, molti sostengono che derivi dalle trote marmorate o che siano una specie a se stante come dimostrerebbero degli esami effettuati sul DNA di questi pesci.

Personalmente ritengo che le trote lacustri di un tempo, quelle pelagiche che potevano raggiungere grandezze ragguardevoli (15-20 kg ed oltre) e che ormai sono praticamente estinte fossero trote endemiche dei laghi prealpini con un loro vero e proprio carattere genetico riconducibile ad una vera e propria “forma lacustre”.
Al contrario penso che le trote di lago d’oggi o almeno, quelle che vivono in prossimità delle foci dei fiumi e dei torrenti siano invece trote fario capitate nei grandi laghi dai loro habitat di partenza od immesse da così tanto tempo da aver modificato la loro livrea e la loro conformazione fisica per adattarsi, sopravvivere e cacciare nei nuovi specchi d’acqua. Una vera e propria mutazione !

Non riuscirei altrimenti a spiegarmi il fatto del perchè a pochi metri sotto le foci dei fiumi o dei torrenti si peschino trote fario con la colorazione sbiadita tendente a quella livrea argentata di una lacustre mentre qualche metro più a monte si peschino  esemplari con la colorazione tipica delle fario.

Aggiungo inoltre la possibilità che fario appena immesse possano essersi con il tempo incrociate con le lacustri ormai stanziali tanto da aver creato dei veri e propri ibridi con l’ impossibilità ormai di poter risalire al ceppo principale.

Per effettuare un ripopolamento di trote lacustri “d’altri tempi” efficace bisognerebbe quantomeno risalire ad un ceppo di trote (probabilmente S. t. marmoratus come gli studi effettuati su campioni di DNA dimostrano) con un fenotipo simile.

Chiudendo la parentesi “evoluzione trota di lago” verso le 19:00 dopo un pomeriggio di riposo torno a Bellano per scattare qualche foto della sagra che ho trovato semplicemente suggestiva !

Per entrare nel vivo della tradizione è quindi bene conoscere chi è il vero protagonista della sagra, l’ Agone !
L’ Agone (Alosa agone)(conosciuto anche come Alosa fallax lacustris) sul lago di Como è da sempre pescato a scopo alimentare, uno dei piatti lariani tradizionali infatti è il Misultin ovvero l’ agone catturato, salato ed essiccato al sole ! Dopo questa prima fase il pesce viene lavato per eliminare il sale, si tolgono le scaglie, ed infine viene scaldato su di una griglia per poi essere servito con olio, aceto, prezzemolo , insalata e polenta abbrustolita.




L’ Alosa agone è presente nei laghi prealpini e si pensa che derivi dalle geppie (Alosa fallax) che rimasero circoscritte nei laghi e che si siano abituate alla vita lacustre.





Un’ esempio lampante sono le gheppie che rimasero intrappolate nel lago artificiale Omodeo situato in Sardegna dove divennero agoni nell’ arco di 10 anni. E qui mi ricollego alle rapide evoluzioni che possono scaturire quando una specie che vive in un’ ambiente estraneo per sopravvivere è costretta a modificare le proprie abitudini e la propria morfologia fisica come è avvenuto nel caso delle “recenti” trote di lago.







Il periodo di divieto per la pesca di questa specie parte dal 15 maggio fino al 15 giugno ovvero quando l’ agone sale dalle profondità del lago per avvicinarsi alle rive sabbiose per deporre le uova.




La pesca di questo pesce è stata tramandata fin dal medioevo ed oggi per il singolo pescatore è possibile insidiarlo dal 15 giugno in poi con diverse tecniche, una delle più antiche quella dell’ amettiera con un massimo di 5 ami !




Per invogliare il pesce a mangiare, sugli ami (di solito ami di tipo Grub) vengono inserite delle perline colorate fissate con del filo sgargiante e della colla. Il pesce incuriosito dal brillare dei colori attaccherà così l’ esca simile ad una mosca.








Caratteristico della pesca all’ agone è il tipico “cavalletto” un pontile artigianale in legno che si estende da riva fino a qualche metro in acqua sulla cui estremità il pescatore prenderà posizione.








Altre tecniche di pesca sono effettuate dalla barca come la tirlindana o la traina, e dalla riva con il quadrato o la bilancia.








A mio parere però la tecnica più divertente è quella con l’ amettiera sia per via della preparazione dei terminali con tante perline e fili colorati che per l’ esecuzione della stessa !







sabato 5 luglio 2014

FireTiger !

Stamani partenza verso il grande fiume con andamento meteorologico incerto, nuvole minacciose e previsioni pessime per la giornata.

Avendo tenuto d’occhio per tutta la settimana il meteo decido di effettuare qualche lancio con l’ ausilio degli artificiali, ondulanti, martin, minnow e softbait non mancano all’appello.

Arrivato sul grande fiume di buon ora vengo accolto dalla fauna locale, qualche leprotto che saltella qua e là e sbatter d’ali di aironi in cerca di prede.

Gli aironi infatti sono gli unici pescatori che come me con il tempo incerto hanno deciso di andare in cerca di prede !




Armata l’ attrezzatura da spinning parto carico per i primi lanci, monto un ondulante Fire Tiger da 30 grammi a me molto caro avendolo perso più e più volte ma riuscendo sempre a recuperarlo anche in situazioni al limite.

Inizio con un lancio parabolico e recupero costante con qualche pausa per farlo viaggiare rasente il fondo, uno, due, tre lanci ed al quarto a fine recupero in avvicinamento della riva sento una lieve trazione con rilascio, decido in una frazione di secondo di non ferrare rallentando il recupero per non spaventare la preda, altra vibrazione di una timida toccata con mancata mangiata quasi il pesce volesse assaggiare l’ esca per capire di cosa si tratta, imprimo una piccola jerkata con il cimino della canna e subito una sagoma scura dal fondale sale velocemente verso l’ ondulante cercando di afferrarlo con la bocca, l’ attacco va a vuoto, l’ ombra manca l’ artificiale non riuscendo a mangiarlo ma allamandosi sul muso…….c’è ! preso !  




Tiro un sospirone, cappotto scongiurato, mi appresto a recuperare il mio trofeo anche se si tratta di un modesto Aspio.



Place: River Po
Species: Aspius aspius (Common Name : Aspio)
Family: Cyprinidae
Rod: Berkley Catfish Spin 272 mt - 400 gr
Reel: Penn Sargus SG7000
Line: Trabucco T-Force 0.45 mm
Bait: Ondulante Ardito FireTiger


Nei lanci successivi non scorgo più movimento da parte degli abitanti del fiume e con mio stupore anche il cielo decide di aprirsi sfoggiando per le ore successive una bellissima giornata !

Sono contento, le ore passate sul fiume sono state di mio gradimento restando all’ aria aperta lontano dai soliti palazzi metropolitani che di certo non possono regalare uno spettacolo come questo !